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PEFC: 6 motivi per curare gli alberi e piantarne di nuovi

PEFC Italia (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes), l’ente promotore della corretta e sostenibile gestione del patrimonio forestale, presenta alcuni vantaggi della presenza di alberi e foreste nelle città, che l’emergenza sanitaria e i mesi di lockdown hanno messo ancora più in evidenza.

Riduzione del particolato e della CO2, mitigazione della temperatura, regimazione delle acque e aumento del valore degli immobili. Sono questi alcuni dei vantaggi della presenza di alberi e foreste nelle città, che l’emergenza sanitaria e i mesi di lockdown hanno messo ancora più in evidenza, sottolineando l’importanza di avere spazi verdi facilmente accessibili e ben distribuiti in tutto il tessuto urbano e portando alla riscoperta della necessità del contatto con la natura stessa, portatore di benefici sia fisici che mentali. A fare il punto è PEFC Italia (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes), l’ente promotore della corretta e sostenibile gestione del patrimonio forestale.

Nelle città si concentra circa l’80% delle emissioni di gas-serra e la maggior parte della popolazione urbana del pianeta, il 70% nel 2030, in Italia il 72% già nel 2020. «Le città quindi sono, e saranno sempre di più, responsabili del cambiamento climatico in atto e tutte le politiche volte al contrasto dell’innalzamento della temperatura terrestre dovranno partire dai centri abitati» – spiega Maria Cristina d’Orlando, presidente del PEFC Italia.

Anche gli alberi e le foreste urbane, ovvero l’intera rete che include alberature stradali, boschi, gruppi di alberi e singole piante che si trovano in aree urbane e periurbane, rappresentano infatti, insieme alle foreste delle aree rurali e soprattutto montane, le cosiddette “green infrastructure” necessarie per far fronte ai cambiamenti climatici: soluzioni naturali ad un problema ambientale che, con investimenti contenuti, portano maggiori vantaggi nel tempo. Strutture che vanno a contrapporsi alle “grey infrastructure”, opere ingegneristiche che, in campo ambientale, aiutano a tamponare un determinato problema, provocando spesso danni collaterali.

I servizi ecosistemici forniti dalle foreste urbane

Riduzione inquinamento atmosferico

Con più di 66.000 decessi prematuri all’anno l’Italia è lo Stato membro UE più colpito in termini di mortalità connessa al particolato (PM 10 e PM 2,5) che deriva principalmente dal traffico veicolare. Il ruolo degli alberi urbani nell’assorbimento e riduzione di tali particelle è fondamentale: si calcola che ogni ettaro di foresta urbana sia in grado di assorbire fino a 30 kg di Pm10 all’anno.

Riduzione CO2 e sequestro di carbonio

Le città generano l’80% di emissioni di gas serra e le piante urbane giocano un ruolo cruciale grazie alla loro capacità di sequestrare la CO2 attraverso la fotosintesi e quindi di immagazzinare carbonio (carbon sink) nella biomassa vegetale e nel suolo: una pianta con caratteristiche nella media situata in un clima temperato e in città assorbe tra i 10 ed i 20 kg CO2/anno.

Riduzione temperature in eccesso

Altro fenomeno drammatico in termini ambientali e che rischia di abbassare la qualità della vita delle persone è quello delle isole di calore, che determina un microclima più caldo (tra gli 0,5 e i 3 °C) all’interno delle aree urbane cittadine rispetto alle circostanti zone periferiche e rurali. Inoltre, a differenza degli edifici, gli alberi quando si surriscaldano emettono vapore acqueo dalla chioma, contribuendo ad abbassare la temperatura delle foglie e di tutto l’ambiente circostante. Con l’ombreggiamento e l’evapotraspirazione, gli alberi possono contribuire ad una riduzione della temperatura mediamente di 3.5°C e quindi anche ad una riduzione dell’uso dei condizionatori fino al 30%.

Aumento valore immobiliare

I servizi ecosistemici su tutto il territorio nazionale hanno un valore annuale complessivo che si stima arrivi a superare i 220 miliardi di euro: si tratta in gran parte di un valore non riconosciuto dal mercato. Ma negli ambiti residenziali gli alberi hanno un valore economico diretto e tangibile, generando un miglioramento urbano e aumentando l’appetibilità del luogo – e quindi il valore degli immobili – anche del 20%.

Regolazione acqua e rischio idrogeologico

Gli alberi e le radici possiedono qualità straordinarie che consentono di svolgere un’azione protettiva nei confronti delle comunità: rallentano i tempi di corrivazione dell’acqua piovana e il deflusso, soprattutto durante fenomeni meteorologici estremi come le sempre più frequenti bombe d’acqua, contribuendo a ridurre l’erosione del suolo e il rischio di esondazione. Senza l’azione degli alberi, si calcola che ogni anno lo stato italiano dovrebbe spendere per la riduzione del rischio idrogeologico dai 35 ai 149 miliardi di euro.

Creazione spazi ricreativi e di aggregazione

Un beneficio immateriale strategico importantissimo, emerso chiaramente nei mesi di lockdown, è l’offerta di spazi ricreativi e di aggregazione. I parchi alberati e le foreste urbane costituiscono degli ambienti naturali in cui le persone possono incontrarsi, giocare e interagire aumentando di conseguenza il valore delle aree limitrofe e contribuendo alla creazione di identità locale e di nuove opportunità culturali e formative.

 

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