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Accensione impianto di riscaldamento senza collaudo finale

Cosa succede se il proprietario utilizza l’impianto nell’intervallo di tempo tra l’installazione e il collaudo finale e, malauguratamente, si verifica un incidente?

Non sempre l’installatore riesce a eseguire il collaudo finale di un impianto immediatamente dopo averne concluso l’installazione, magari per piccoli imprevisti di cantieri (ad esempio la mancanza di un raccordo). Ma cosa succede se il proprietario utilizza l’impianto nell’intervallo di tempo tra l’installazione e il collaudo finale e, malauguratamente, si verifica un incidente?

L’installatore è responsabile di eventuali incidenti solo se ha consegnato l’impianto al proprietario, compilando la dichiarazione di conformità, il libretto di impianto e dicendo che poteva avviarlo senza problemi. Se il proprietario invece ha avviato l’impianto senza avvertirla se ne è assunto tutta la responsabilità in riferimento a qualsiasi danno o incidente conseguente al suo comportamento. Fino a quando non avviene la consegna dei lavori nessuno può toccare l’impianto. Sono queste le conclusioni che si deducono da una recente sentenza della Cassazione (la n. 23915 del 22 ottobre 2013) che ha sollevato dalle responsabilità un’impresa che stava installando un impianto di riscaldamento in un appartamento. Il fatto che l’impianto fosse in fase di installazione è risultato determinante per individuare le responsabilità. I parenti degli intossicati avevano lamentato la erronea applicazione delle norme sull’appalto: essi lamentavano la carenza di custodia dell’impianto di riscaldamento da parte della ditta e, al di là dei profili di responsabilità civile extracontrattuale, doveva essere per ciò condannata. Per il fatto che l’installazione era dentro un appartamento e che la ditta non poteva custodire l’impianto termico in maniera esclusiva, nessun appunto poteva essere mosso alla ditta e quindi la Corte di Cassazione l’ha sollevata da qualsiasi responsabilità.