Attualità

Biometano e Idrogeno: energia diversificata per la decarbonizzazione

Nel percorso complesso verso un futuro a basse emissioni, biometano e idrogeno si affermano come soluzioni imprescindibili, capaci di affiancare e integrare l’elettrificazione. Questi vettori energetici offrono opportunità concrete per sfruttare le infrastrutture esistenti e raggiungere gli obiettivi ambiziosi di decarbonizzazione. Approfondiamo scenari, normative e prospettive di sviluppo che interessano i professionisti del settore.

L’urgente necessità di combustibili alternativi

La decarbonizzazione del sistema energetico europeo richiede un cambio di passo, con un forte investimento nei combustibili alternativi, specialmente in quei settori dove l’elettrificazione non è sufficiente o risulta troppo onerosa. In questo contesto, idrogeno, biometano, biocarburanti e combustibili sintetici giocano un ruolo cruciale. Il biometano si distingue per la sua compatibilità con le reti del gas naturale e per la sua capacità di trasformare rifiuti organici in risorse, promuovendo l’economia circolare. Il Decreto Ministeriale 2022 ha introdotto incentivi che hanno rilanciato l’interesse per il settore, ma la produzione prevista, anche considerando gli impianti incentivati dal DM 2018, coprirà solo una parte dell’obiettivo di consumo fissato dal PNIEC al 2030. Secondo l’Hydrogen and Alternative Fuels Report 2025, il biometano è strategico per ridurre la dipendenza energetica e rafforzare la sicurezza nazionale. È fondamentale un supporto istituzionale continuo, con politiche chiare che stimolino la domanda, soprattutto da parte delle industrie.

Industria e settore civile: nuove strategie per la decarbonizzazione

La normativa europea fissa obiettivi generali di riduzione delle emissioni e di incremento delle fonti rinnovabili, lasciando agli Stati membri la definizione delle strategie. In Italia, il PNIEC prevede entro il 2030 un consumo di 4 miliardi di metri cubi di biometano per usi termici, con un focus sull’industria, e una quota di idrogeno rinnovabile pari al 54% del consumo industriale di idrogeno. L’ingresso del settore civile nel sistema ETS 2 dal 2027 avrà un impatto sui costi per gli utenti finali, soprattutto per chi usa impianti a combustibili fossili.

Sfide e opportunità per lo sviluppo di biometano e idrogeno

Il biometano è una soluzione disponibile e compatibile con le infrastrutture esistenti, con costi contenuti grazie agli incentivi. Tuttavia, la sua disponibilità è limitata e la scalabilità modesta. Misure come il Decreto Legge Agricoltura potrebbero aumentare l’offerta. L’idrogeno deve superare costi elevati e la mancanza di una rete infrastrutturale. Si attende il “decreto tariffe” per incentivare la produzione di idrogeno rinnovabile e bioidrogeno. Il progetto SoutH2 Corridor prevede una dorsale idrogeno-ready in Italia, sfruttando metanodotti esistenti.

Hynego: un polo per l’idrogeno verde

La collaborazione tra Simplifhy, AXPO ed Enego ha portato al progetto Hynego, un impianto da 100 MW per la produzione di idrogeno verde a Priolo, destinato a decarbonizzare la raffineria ISAB. Il progetto potrà espandersi fino a 300 MW, supportando altri siti industriali, la mobilità sostenibile e i servizi di rete. Biometano e idrogeno sono elementi fondamentali per la transizione energetica, con un ruolo sinergico per costruire un futuro sostenibile e indipendente dalle fonti fossili.