
Per quanto tempo restano valide le certificazioni f-gas esistenti? E cosa dobbiamo fare per continuare a lavorare sugli impianti che contengono HFC? Due domande a cui proviamo a rispondere, fornendo indicazioni sugli obblighi che il regolamento f-gas impone in italia, in attesa di un nuovo decreto che sostituirà il dpr 146/2018.
Requisiti minimi: validità delle certificazioni F-Gas esistenti
Si avvicina il momento in cui il DPR che renderà operativo in Italia il Regolamento 2024/2215 sarà approvato. Questo decreto definisce i requisiti per il rilascio di certificazioni F-Gas. Importante sapere che la pubblicazione del nuovo DPR non annullerà le certificazioni F-Gas esistenti. L’Articolo 10 del Regolamento F-Gas 2024/573 stabilisce che le certificazioni attuali rimangono valide. Dal 12 marzo 2027, però, chi possiede certificazioni dovrà partecipare a corsi di aggiornamento o completare valutazioni entro il 2029.
Le nuove disposizioni non invalideranno subito le certificazioni F-Gas esistenti, ma avvieranno una transizione. Dal 12 marzo 2027, chi non ha la specifica certificazione per gas diversi dagli HFC dovrà ottenere qualifiche secondo i nuovi schemi del Regolamento 2215. Fino al 12 marzo 2029, sarà possibile operare su gas a idrofluorocarburi solo dopo aggiornamenti o valutazioni. Questa transizione offre un sollievo temporaneo ai tecnici che lavorano con impianti equipaggiati con R32. Essi potranno continuare le attività senza nuovi esami, nonostante l’obbligo di rinnovo imposto nel 2023-2024 dal Ministero dell’Ambiente.
Le nuove certificazioni f-gas di tipo A1 e A2, necessarie per operare su HFC, HFO e Idrocarburi, implicheranno costi aggiuntivi per i tecnici che hanno già rinnovato nel 2024. L’assenza di esenzioni per il rinnovo, già richieste dal mercato e non accettate dal Ministero, crea ulteriori oneri. Il “regime transitorio” potrebbe creare difficoltà: i tecnici con certificazioni F-Gas di categoria I potranno operare su HFC e HFO, ma non su Idrocarburi, complicando la gestione dei nuovi impianti.
Inoltre, ci sono problemi di sicurezza nei sistemi avanzati come i VRF, considerata la necessità di certificare competenze in merito, note nel campo della norma UNI EN 378. Il mercato spinge per gas a basso GWP senza regole chiare di sicurezza per l’installazione e manutenzione. La regolamentazione attuale non integra pienamente sicurezza e ambiente, causando una mancanza di copertura completa nelle competenze per lavorare in sicurezza con diversi refrigeranti. Riuscirà il nuovo DPR e la struttura dei nuovi schemi di certificazione F-Gas a colmare queste lacune? Speriamo di sì, anche se, per ora, restano solo le linee guida dell’Allegato I del Regolamento 2215.
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