
Il teleraffreddamento è un sistema centralizzato per la produzione e la distribuzione di acqua refrigerata a utenze multiple (edifici residenziali, commerciali, industriali) attraverso una rete di tubazioni isolate. In sostanza, è l’analogo del teleriscaldamento, ma invece di distribuire acqua calda per il riscaldamento, distribuisce acqua fredda per il raffreddamento degli ambienti.
Il principio di base è lo stesso che permette l’impiego del teleriscaldamento: una centrale produce il fluido termico (in questo caso acqua refrigerata) che viene poi distribuito tramite una rete di tubazioni sotterranee isolate termicamente fino agli edifici, dove, attraverso degli scambiatori di calore, cede il “freddo” ai sistemi di climatizzazione degli utenti. L’acqua, una volta riscaldata, ritorna alla centrale per essere nuovamente raffreddata.
Un impianto di teleraffreddamento è composto principalmente da una centrale di produzione del freddo, ove viene prodotta l’acqua refrigerata. Questo può avvenire attraverso l’impiego di gruppi frigoriferi di grandi dimensioni, alimentati elettricamente o ad assorbimento, oppure attraverso il raffreddamento naturale (il cosiddetto free cooling). In alcuni casi la produzione del freddo può avvenire attraverso il recupero di calore di scarto proveniente da processi industriali o da impianti di cogenerazione, calore che viene impiegato per alimentare gruppi frigoriferi ad assorbimento: questa è una soluzione molto interessante dal punto di vista energetico.
La centrale che produce il freddo viene servita di una rete di distribuzione costituita da un sistema di tubazioni isolate termicamente (andata e ritorno) che trasporta l’acqua refrigerata dalla centrale alle sottostazioni degli utenti e viceversa. Questa rete può essere realizzata con diverse configurazioni (ramificata, ad anello, a maglie). Sono necessarie, poi, delle sottostazioni di scambio termico che vengono collocate presso gli edifici degli utenti: queste unità contengono scambiatori di calore che trasferiscono il “freddo” dall’acqua della rete di teleraffreddamento al circuito di climatizzazione interno dell’edificio (ad esempio, ventilconvettori, pannelli radianti a pavimento raffrescanti). Non possono mancare, infine, un sistema di pompaggio in grado di far circolare l’acqua nella rete e un sistema di controllo e monitoraggio, capace di gestire e ottimizzare il funzionamento dell’intero sistema.
I vantaggi del teleraffreddamento possono essere molteplici. Dal punto di vista energetico questi sistemi sono più efficienti dei sistemi di raffreddamento autonomi, specialmente se si sfruttano fonti di raffreddamento naturali o il recupero di calore di scarto. Si stima che possano essere anche 5-10 volte più efficienti del raffrescamento tradizionale. Inoltre permettono una riduzione delle emissioni poiché, centralizzando la produzione del freddo, è possibile utilizzare tecnologie più efficienti e ridurre l’uso di refrigeranti dannosi per l’ambiente presenti nei tradizionali sistemi di condizionamento. Se alimentati da fonti rinnovabili o recupero di calore, possono contribuire significativamente alla riduzione delle emissioni di CO2. Risparmio economico, flessibilità di utilizzo, possibilità di accumulo del freddo e migliori opportunità di controllo del funzionamento sono altre vantaggiose caratteristiche degli impianti di teleraffreddamento.
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