Per assicurarsi di un corretto funzionamento, il primo passo nel processo di dimensionamento delle pompe di calore è calcolare il fabbisogno termico dell’edificio. Questo calcolo deve tenere conto di fattori come isolamento, superficie, zona climatica e tipologia di impianto esistente. Una pompa di calore sottodimensionata non garantirà il livello di comfort desiderato, mentre una sovradimensionata può provocare cicli di accensione e spegnimento troppo frequenti, aumentando i consumi energetici. È inoltre importante verificare la temperatura di mandata richiesta: impianti a bassa temperatura, come il pavimento radiante, consentono alla pompa di lavorare in modo più efficiente, favorendo un corretto dimensionamento delle pompe di calore.
Dal punto di vista dell’installazione, l’unità esterna deve disporre di spazio sufficiente per garantire una ventilazione adeguata. Si consiglia almeno 30 cm sul retro, 50 cm sui lati e un metro sul fronte. In spazi ridotti, si possono adottare soluzioni come canalizzazioni o barriere acustiche, purché non ostacolino il flusso d’aria. Per ogni modello, è sempre consigliabile consultare il manuale del produttore, per rispettare le specifiche tecniche di installazione e garantire un funzionamento ottimale.
Infine, la compatibilità tra la pompa di calore e l’impianto esistente dipende anche dal sistema di riscaldamento. È possibile collegare una pompa di calore a radiatori esistenti, ma questa scelta è consigliabile solo se i radiatori sono sovradimensionati o se l’edificio ha un buon livello di isolamento. Le pompe di calore funzionano meglio con temperature di mandata tra 35°C e 55°C. Se i radiatori richiedono temperature più alte, come 70°C, la pompa sarà meno efficiente. In questi casi, si può considerare l’installazione di radiatori a bassa temperatura o l’integrazione con una caldaia ibrida, per assicurare il massimo comfort e prestazioni ottimali nel riscaldamento domestico.

Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere