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Il ruolo dei biocombustibili per la Transizione ecologica

Liquigas approfondisce i vantaggi dei biocombustibili come Bio-GNL, Bio-GPL e rDME, in coerenza con le indicazioni dell’agenda europea e i bisogni energetici delle comunità.

I biocombustibili sono fonti imprescindibili per la defossilizzazione dell’economia, in quanto consentono una riduzione di gas serra fino all’80% e una conversione che non prevede costi aggiuntivi. Grazie al processo di produzione dei biocombustibili, che parte dal recupero di uno scarto organico – come, per esempio, i rifiuti – il biogas è uno strumento abilitante i progetti di economia circolare e perfettamente allineato alle direzioni indicate dal PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per l’Italia del post-pandemia. Queste alcune evidenze emerse dal convegno realizzato insieme a SHV Energy – società operante a livello mondiale nella commercializzazione del GPL e GNL di cui Liquigas è parte al 100% – in collaborazione con Ancitel Energia & Ambiente, società da anni impegnata nella realizzazione di progetti di efficienza energetica in favore dei Comuni italiani.

“Abbiamo evidenze scientifiche che rendono chiaro a tutti quanto i biocombustibili possano già da ora fare la differenza con costi di produzione e infrastrutturali molto contenuti. Inoltre, disponiamo della tecnologia più avanzata per garantire che l’uso di Bio-Gpl e Bio-Gnl risulti sostenibile sia da un punto di vista ambientale sia socioeconomico. Liquigas e il Gruppo di cui fa parte hanno scelto di puntare sul futuro; ci aspettiamo un consenso unanime nel guardare alla Transizione Ecologica basandoci sulla pluralità delle fonti a disposizione per raggiungere l’obiettivo finale” – ha dichiarato Andrea Arzà, amministratore delegato di Liquigas.

rDME: il futuro dei biocombustibili

Oltre a Bio-GPL e Bio-GNL, il convegno ha presento i vantaggi del dimetiletere rinnovabile (o rDME) grazie all’intervento del Prof. Carlo Lucarelli, docente di chimica industriale dell’Università degli Studi dell’Insubria. Per Liquigas e SHV Energy, l’rDME rappresenta una delle principali direzioni di sviluppo per il futuro a breve-medio termine grazie a tecnologie di produzione già disponibili e la possibilità di ricavarlo da fonti organiche di diversa natura e abbondanti. Usato in miscela o puro con limitate modifiche all’infrastruttura esistente dell’industria del GPL, l’rDME è uno dei biocombustibili alternativi e sostenibili più promettenti per la combustione con bassissime emissioni inquinanti e particolato.

Investire su questi prodotti significa rispondere in modo coerente alle normative europee in termini di riduzione delle emissioni di CO2. Un’azione incisiva che SHV Energy ha voluto far propria impegnandosi direttamente per una riduzione di 5 milioni di tonnellate di CO2 entro il 2025. I biocombustibili rappresentano inoltre una soluzione immediatamente disponibile che permette di far fronte alle necessità energetiche delle aree off-grid (solo in Italia, sono 1.200 i Comuni non allacciati alla rete in cui risiedono oltre 4 milioni di persone) e al contempo garantisce una riduzione di emissioni nocive nell’aria, riducendo l’impatto a livello ambientale e sulle condizioni di salute delle comunità locali.

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