#ImpiantiAperti

Il ruolo indispensabile dei manutentori degli impianti

In piena emergenza Covid 19 è bene sottolineare il ruolo dei manutentori degli impianti e delle buone regole manutentive da osservare. Non solo in situazioni di criticità, ma sempre. Con questo contributo, l'ingegnere Agostino Albertazzi vuole mettere in luce l'importanza di questi eroi sconosciuti.

Di Agostino Albertazzi

Nelle difficoltà il meglio del Paese emerge e commuove per la generosità, creatività, sacrificio, senso del proprio dovere. Tutti sostantivi che in condizioni normali sembrano soffocati dal chiasso e dalla meschina quotidianità; ricordiamocelo però… smettiamo in condizioni normali di giocare ai più furbi… perché se vogliamo siamo i migliori…

Invece le energie positive liberate da questa situazione di emergenza ci trascinano verso traguardi e obiettivi impensabili in condizioni normali. Se in Cina hanno costruito un ospedale in dieci giorni, a Milano ne stiamo costruendo un altro completo e di alta sofisticazione in quindici giorni e lo stesso a Bergamo in altre località.

Il meglio delle risorse è stato mobilitato in una gara a chi può dare il meglio del proprio contributo generosamente e senz’altro scopo che aiutare il prossimo bisognoso.

Costruire un ospedale non è una cosa facile, costruirne uno di terapia intensiva per i malati di Covid 19 in 15 gg impensabile e impossibile fino a un mese fa. Eppure a Milano questo sta succedendo. Finalmente il coinvolgimento di tutti gli specialisti organizzati e motivati non da un mero ristoro economico ma dalla volontà di rendersi utili per un bene comune ha fatto il miracolo. Questa è l’Italia fantastica che sappiamo esiste e che vogliamo vedere sempre!

Quello che sta succedendo in fiera, non è normale, è straordinario grazie a gente incredibile che non si ferma mai. Milano ancora una volta apre nuove strade, libera risorse, coinvolge, condivide e arriva. Alla fiera di Milano negli spazi del Portello, si sta allestendo il nuovo padiglione di terapia intensiva per i malati di Covid 19. Si costruisce un ospedale da 250 posti di terapia intensiva in 15 giorni. In Fiera si lavora 24 ore su 24, con modalità mai viste prima, è un formicaio anche quando si è costretti a una variazione imprevista, viene eseguita senza malumori.

In questa corsa contro il tempo tutti stanno contribuendo: Cracco fornisce gratuitamente alle maestranze i pasti quotidiani, gli ingegneri lavorano fianco a fianco con gli elettricisti, canalisti, tubisti, per costruire la sera per la mattina gli impianti che trasportano e distribuiscono l’aria nei padiglioni, installano apparecchiature sofisticate come la TAC, gas medicinali, sterilizzatrici.

Le modalità con le quali si sta operando potrebbero rappresentare metodologie nuove e da consolidare per la realizzazione di impianti tecnologici nei contesti ospedalieri sia tipo stanziale che di tipo mobile. Mi riferisco in particolare alla modularità con il quale si sta operando. Ciascun letto di degenza diventa un vero e proprio modulo allestito con tutti gli impianti tecnologici necessari a questa piccola sala operatoria. Sarebbe anche auspicabile avere criteri e standard comuni e condivisi a livello europeo per la progettazione, gestione degli impianti di climatizzazione delle sale operatorie. Questa catastrofe cha ha colpito tutto il mondo, Europa compresa, forse è l’inizio di una nuova era in cui il senso di comunità travalica i confini e si irradia su tutti i paesi colpiti dal terribile virus.

Attenzione però fare le cose velocemente non significa farle male, o meglio dimenticare che una volta realizzato l’impianto dovrà essere gestito, e successivamente smantellato; recuperare il più possibile il materiale prezioso, utilizzato per l’allestimento dell’ospedale.

Il raggiungimento degli obiettivi prefissati si ottiene attraverso un’oculata progettazione ed una direzione lavori in corso d’opera attenta ai particolari dell’installazione, della gestione e del decommissioning. Pensando quindi anche a soluzioni facili per il futuro smontaggio e riciclo dei beni, in altri contesti nei quali si ravvisa la necessità.

Considerando che l’allestimento avviene all’interno di spazi, la cui destinazione d’uso è di tipo espositivo, credo che una difficoltà consista nell’adattare i ricambi di aria previsti per tale finalità a quelli per unità di degenza. La presenza di impianti VAV (variable air volume) potrebbe risolvere in parte il problema.

Sotto il profilo della manutenzione verificare che tutti i componenti dell’impianto (compresa l’Unità di Trattamento Aria) siano progettati ed installati in modo da facilitare la pulizia, la gestione, il controllo e la manutenzione, inclusa la sostituzione degli elementi filtranti.

Un’attenzione particolare deve essere dedicata all’installazione di idonei strumenti di misura in grado di rilevare correttamente non solo i parametri caratteristici di funzionamento ma offrire anche informazioni su altre funzionalità dell’impianto. Per esempio mantenendo negativo, il differenziale di pressione tra le sale di degenza e l’ambiente esterno; mantenere le sale in depressione per evitare fuoriuscite di aria contaminata.

L’installazione, perciò, deve essere dotata di sistemi di misura dei parametri indicativi del suo corretto funzionamento, per rivelare andamenti predisponenti a condizioni di rischio. È auspicabile l’installazione di dispositivi di visualizzazione dei parametri di temperatura, umidità, portata d’aria e pressioni relative, in grado di evidenziare il superamento dei limiti, e se del caso innescare apposito allarme.

Gli indicatori di stato sono fondamentali in un piano manutentivo, ci permettono di controllare il decadimento dell’opera o delle sue parti e ci fanno capire quando occorre intervenire. La loro individuazione e la successiva misura attraverso una opportuna installazione di misuratori è essenziale per dare al piano manutentivo quella dinamicità che gli permette di adattarsi alle sue condizioni reali.

Si possono individuare più soglie di intervento brevemente ne indichiamo qualcuna:

  • Soglia di allarme: ci stiamo avvicinando alla necessità di un intervento manutentivo preventivo;
  • Soglia di accettabilità delle prestazioni, limite per interventi di tipo preventivo;
  • Soglia di sensibilità degli utenti alle lamentele generalizzate;
  • Soglia di tipo legale guai giudiziari (es: prove di combustione fuori dai limiti, condizioni di filtrazione non rispettate, ecc.).

Come accaduto altre volte nel passato, passata l’emergenza sembriamo disinteressarci del lavoro lasciando andare alla deriva opere straordinarie. Facciamo in modo che questa volta non accada ed il circolo virtuoso innescato da questa contingenza si completi con chi dovrà prendersi cura degli impianti e gestirli in termini ottimali. Per favore non dimentichiamoci di chi dovrà gestire l’impianto coinvolgendoli, valorizzandoli anche in questa fase.

Già i manutentori negletti e dimenticati, che operano spesso in condizioni critiche e sottovalutate, come ad esempio nel 1986 quando in occasione di Chernobyl, operarono nella pulizia dei filtri delle macchine di trattamento aria senza alcuna protezione nei confronti delle radiazioni ivi accumulate, contaminandosi radioattivamente.

Anche adesso, li vediamo esporsi senza particolari precauzioni per garantire il funzionamento delle macchine che condizionano l’aria necessaria alla sopravvivenza dei degenti e del personale medico, in un contesto fortemente contagioso come quello rappresentato dal COVID 19.

Non dimentichiamoli ricordando il loro sacrificio e spirito di abnegazione al servizio della collettività.