Attualità

Qualità dell'aria negli ambienti di lavoro

Dal 4 aprile prossimo, torna a Milano il Salone del Mobile che quest’anno giunge alla sua 56° edizione con una novità: il padiglione Workplace 3.0, un’area espositiva interamente dedicata alle nuove esigenze progettuali degli ambienti di lavoro. Complici infatti i numerosi cambiamenti che stanno interessando sempre più gli spazi lavorativi con l’avvento di smart working e coworking, si rende sempre più necessario esplorare nuove soluzioni e tecnologie volte a migliorare la permanenza negli uffici ed in generale la produttività dei dipendenti, incidendo positivamente anche sul work—life balance.

Lavorare in un ambiente confortevole ma soprattutto salubre può influenzare positivamente il rendimento dei lavoratori, come testimoniato da una ricerca condotta presso l’Università di Harvard[1]. I ricercatori hanno infatti rilevato un incremento della produttività pari all’8% ed un miglioramento del livello di concentrazione dei lavoratori che possono beneficiare di un continuo ricambio dell’aria all’interno degli uffici.

Un aspetto di fondamentale importanza per il benessere psicofisico se si considera che oggi la maggior parte delle persone trascorre mediamente il 90% della propria giornata all’interno di ambienti ed aree chiuse. In relazione al controllo della qualità dell’aria interna agli spazi chiusi, la normativa UNI EN 10339, applicata agli impianti aeraulici destinati al benessere delle persone, stabilisce infatti l’importanza di garantire adeguate condizioni ambientali con frequenti ricambi d’aria e trattamenti di filtrazione della stessa.

Un regolare ricambio dell’aria è fondamentale per eliminare la concentrazione di COe COV (composti organici volatili), ma senza l’implementazione di un sistema di ventilazione meccanica controllata vengono introdotti nell’ambiente anche agenti inquinanti, batteri, acari e pollini che penetrano dall’esterno mediante finestre e balconi. Inoltre, negli uffici c’è da fare i conti non soltanto con le sostanze sprigionate dall’utilizzo di stampanti, plotter e fotocopiatrici, ma anche con gli agenti inquinanti derivanti dalla pulizia e dall’igienizzazione degli ambienti, i quali possono determinare elevate concentrazioni di sostanze chimiche anch’esse rischiose per la salute e causa di affezioni respiratorie.

Grazie ad una consolidata esperienza nel campo della VMC termodinamica, impianti come quelli offerti da MyDatec forniscono una valida risposta a questa esigenza, combinando più funzioni in una sola macchina ventilante capace di filtrare l’aria eliminando le sostanze inquinanti all’interno degli uffici.

Come spiega Paolo Grassini, Product Development Engineer MyDatec: “Nei luoghi di lavoro trascorriamo quotidianamente buona parte della nostra giornata, motivo per cui la qualità dell’aria di tali ambienti incide sensibilmente sul nostro benessere. Al fine di migliorare sensibilmente questo aspetto, la VMC rappresenta un’ottima risposta e le soluzioni proposte da MyDatec, che permettono l’impiego di filtri fino alla classe di efficienza 7, sono in grado di trattenere in percentuali superiori al 90% il particolato di diametro fino ai 2.5 micron. Questo vuol dire che le nostre macchine sono in grado di filtrare efficacemente acari, pollini e ogni altra sostanza di piccole dimensioni dannosa per le vie respiratorie (fibre tessili, capelli, sabbia, ceneri, polveri cariche di batteri, spore e particelle sedimentate come ad esempio il cemento)”.

[1] Economic, Environmental and Health Implications of Enhanced Ventilation in Office Buildings”, 2015

 

www.mydatec.com/it/