Dall’Assemblea annuale dei soci Avr, Associazione italiana costruttori valvole e rubinetteria federata ad Anima Confindustria, emerge che valvole e rubinetti italiani sono un comparto strategico da quasi 10 miliardi di euro. Nel I semestre cresce l’export (+4,6%). Gli Stati Uniti tornano primo mercato di destinazione, ma per il 2026 preoccupano i dazi. Il caro energia resta una delle sfide principali per la competitività delle imprese italiane.
Nel I semestre 2025 l’export è aumentato del 4,6%. Gli Stati Uniti tornano primo mercato, ma preoccupano i dazi. Il caro energia resta una sfida. Il settore valvole e rubinetti ha fatturato 9,55 miliardi nel 2024 (+1,8%), con export al 63%. Nel I semestre 2025 l’export sale del 4,6%. Crescono i ricavi verso USA, Germania e Arabia Saudita, calano in Cina.
L’Italia si conferma un’eccellenza globale nel settore valvole e rubinetti, seconda in Europa dopo la Germania e tra le prime sei al mondo. Nel 2024, il settore ha raggiunto un fatturato di 9,55 miliardi di euro, con l’export come motore principale. Tra i fattori di rischio per il settore valvole e rubinetti, preoccupano i dazi verso gli USA e l’aumento dei costi energetici. Nucleare, idrogeno e transizione energetica sono sfide chiave.
Sandro Bonomi, presidente di Avr “il settore valvole e rubinetteria è un’eccellenza. Burocrazia, dazi e costi energetici sono ostacoli. Serve collaborazione tra istituzioni e imprese.”
Il settore energetico è cruciale per la competitività delle aziende di valvole e rubinetti, incidendo su costi e innovazione. L’assemblea ha discusso idrogeno, nucleare e transizione energetica. L’Italia punta su nucleare e idrogeno per la decarbonizzazione. Serve una supply chain nazionale qualificata. Idrogeno e nucleare sono pilastri per la transizione energetica.

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