
A quale pressione di azoto posso portare il circuito frigorifero di uno split per verificare se ci sono perdite?
Per verificare le perdite in un circuito di un condizionatore split con azoto, la pressione massima a cui si può portare il circuito dipende dal tipo di gas refrigerante che il sistema utilizza. È fondamentale fare riferimento alla pressione di esercizio del refrigerante specifico per evitare danni all’impianto.
Per sistemi che utilizzano R410A, la pressione di azoto di prova si aggira solitamente attorno ai 40 bar. Alcuni testano anche a pressioni leggermente superiori, arrivando anche a 45 bar per aumentare la probabilità di trovare la perdita. Anche per i sistemi con R32, le pressioni di prova sono simili, dell’ordine di circa 40 bar. Per altri refrigeranti (es. R134A, R407C, R22) le pressioni di prova sono generalmente inferiori in quanto sono caratterizzati da pressioni di esercizio inferiori rispetto all’R410a e all’R32. Risulta importante ricordare, comunque, che la pressione di prova non deve causare danni ai componenti. La normativa EN 378 stabilisce che la pressione di prova di tenuta deve essere pari alla pressione massima ammissibile PS.
In merito, si può ricordare che il successo della prova di tenuta non dipende solamente dalla pressione di azoto a cui si porta il circuito ma anche dal tempo di mantenimento di tale pressione. Una volta raggiunta la pressione desiderata, è consigliabile lasciare il circuito in pressione per un periodo di tempo sufficiente per rilevare eventuali cali di pressione dovuti a perdite. Le piccole variazioni di pressione dovute alle fluttuazioni di temperatura ambiente non devono trarre in inganno.
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