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Esperto risponde: le differenze tra chiller e VRV/VRF

Quali sono le principali differenze tra chiller e VRV/VRF? Una delle principali differenze esistenti tra i chiller (altrimenti detti refrigeratori di liquido) e i VRV (Variable Refrigerant Volume) / VRF (Variable Refrigerant Flow) consiste nel fatto che i primi, in genere, raffreddano acqua, che risulta essere il fluido capace di veicolare il calore dalle unità terminali dell’impianto di condizionamento (ventilconvettori, unità trattamento aria, travi fredde, circuiti a pavimento, ecc), mentre i secondi impiegano come fluido termovettore un refrigerante (R410A, R32, ecc). Considerato che è probabile che, nel prossimo futuro, l’impiego di refrigeranti infiammabili o leggermente infiammabili divenga sempre più diffuso, i chiller risultano essere più favoriti sotto questo punto di vista, visto che in essi il refrigerante risulta essere confinabile in volumi contenuti e non interni agli ambienti da condizionare mentre nei VRV/VRF quest’ultimo aspetto risulta essere inevitabile.

Quali sono le principali differenze tra chiller e VRV/VRF

Dal punto di vista frigorifero i chiller sono impianti molto compatti, in quanto tutti i loro componenti possono essere raggruppati in ristretti spazi, mentre i VRV/VRF sono impianti di dimensioni molto ampie, la cui lunghezza può svilupparsi anche su centinaia di metri. A seguito di ciò, a parità di potenza frigorifera erogata, i chiller richiedono l’impiego di quantità di refrigerante molto minori rispetto ai VRV/VRF.

L’installazione di un chiller, inoltre, richiede sostanzialmente l’intervento di un idraulico mentre l’installazione di un VRV/VRF richiede l’intervento di un frigorista, sia per realizzare il gran numero di giunti necessari alla realizzazione del circuito frigorifero, sia per l’esecuzione di tutte quelle operazioni (pressatura, vuotatura, carica, misura dei parametri di funzionamento) che il circuito frigorifero richiede.

Nei chiller può, invece, avere estese dimensioni il circuito idraulico che permette all’acqua di poter circolare. Inoltre i chiller possono permettere di veicolare il freddo anche in presenza di elevati dislivelli mentre i VRV/VRF presentano limiti da questo punto di vista, ovviamente variabili da modello a modello. Entrambe le tipologie di impianti possono funzionare in raffrescamento e in pompa di calore, ossia sono in grado di raffrescare o riscaldare contemporaneamente gli ambienti serviti e di offrire il recupero di calore.

I vantaggi dei sistemi VRV/VRF

Uno dei vantaggi offerti dagli impianti VRV/VRF, in termini di potenza servita, è data dalla loro estrema modularità, che permette di aumentare il freddo erogato aggiungendo, in maniera modulare appunto, le unità interne necessarie e la sezione motocondensante esterna. In termini di potenza massima raggiungibile e di versatilità di potenze offerte, comunque, i chiller risultano disporsi in maniera migliore rispetto ai VRV/VRF essendo adatti all’impiego per condizionare dai piccoli locali residenziali o commerciali fino ad ambienti estremamente vasti e con carichi termici elevati come alberghi, teatri, aereoporti, ecc.). I chiller sono anche in grado di garantire sistemi di accumulo del freddo, grazie alla possibilità di stoccare l’acqua in appositi serbatoi, e di erogare, quindi, anche picchi di potenza frigorifera quando le utenze lo richiedono.