Esperto Risponde

Impiantista non per caso, quando l’installatore è “il prescelto”

Abbiamo incontrato Fioravante Londino, installatore termotecnico di Villa Cortese (Mi). La sua è la storia di un ragazzo che “è stato scelto dagli impianti” e da 31 anni svolge l’attività professionale con impegno e precisione. Oggi la Londino Impianti è un’azienda specializzata in impianti civili, nuove costruzioni e ristrutturazioni, ad alto contenuto tecnologico, efficienti e di alto livello qualitativo.

“Non posso dire di avere scelto io il mestiere dell’installatore, ma fortunatamente è stato lui a trovare me. A 17 anni ho lasciato gli studi perché sentivo l’esigenza di mettermi a confronto con il mondo del lavoro, volevo raggiungere al più presto la mia indipendenza. Come prima esperienza ho avuto l’occasione di sostituire un mio coetaneo che doveva partire per il militare, era uno di due fratelli che lavoravano insieme come installatori. Da allora sono passati 31 anni e ho sempre fatto questo mestiere. Il mio primo principale era un artigiano specializzato in impianti civili che lavorava molto per conto terzi e quindi mi mandava “in prestito” nelle migliori aziende impiantistiche della zona. Una di queste aziende era proprio di Villa Cortese, il mio paese, e realizzava i migliori impianti della zona. Quando il principale ha saputo che stavo per essere assunto da un’altra azienda di Cuggiono, mi ha proposto di assumere me e mio fratello Attilio, con cui lavoro da sempre in coppia. Abbiamo quindi accettato e siamo rimasti con loro per dieci anni, realizzando molti impianti di alto contenuto tecnologico. Successivamente nel 2005 ho comunicato al mio datore di lavoro che mi sarei messo in proprio, da allora ho aperto la Londino Impianti, in cui lavoriamo io e Attilio insieme a due collaboratori esterni aggiunti”.

GLI IMPIANTI

“Siamo specializzati in impianti civili, quindi prevalentemente abitazioni. Attualmente siamo impegnati nel cantiere di una palazzina costituita da dieci appartamenti, realizzazione eseguita con prodotti di fascia qualitativamente alta. Installiamo prevalentemente caldaie, pompe di calore e climatizzazione, ma realizziamo anche impianti a pavimento, di ventilazione meccanica, principalmente in ambito civile, sia ristrutturazioni sia nuove costruzioni. Preferiamo lavorare con marchi di riconosciuto livello qualitativo, cito ad esempio Immergas, da cui abbiamo ricevuto anche un premio, Daikin, Geberit per cassette e tubi, Rehau per gli impianti a pavimento. In passato, abbiamo lavorato molto in cantieri nel centro di Milano, che è notoriamente una piazza che offre tante opportunità, tuttavia negli ultimi anni è aumentata la richiesta di lavoro nella nostra zona e dunque preferiamo rimanere nel nostro raggio d’azione”.

MAGAZZINO E DISTRIBUTORI

“Abbiamo due garage dove teniamo i furgoni e la minuteria, ma il magazzino lo tiene principalmente il nostro fornitore, Idrosanitaria di Magnago, del gruppo Comini. Ordiniamo i prodotti quando sappiamo che ci serviranno tra due o tre mesi, il fornitore li fa arrivare e ce li tiene fino a quando è il momento di installarli. Lo scorso anno le pompe di calore arrivavano dopo diversi mesi e in quel periodo dovevamo ritirarle subito altrimenti le avrebbero rivendute, perché ce n’erano davvero poche rispetto alla richiesta. In generale abbiamo un ottimo rapporto con il distributore, ogni anno ci propone premi, eventi, viaggi. Ci conosciamo da diversi anni e c’è un legame di fiducia reciproca, un aspetto determinante per svolgere al meglio la nostra attività”.

RAPPORTI CON I PRODUTTORI

“Abbiamo contatti diretti con le aziende solo per alcuni specifici prodotti. Ad esempio, per gli addolcitori ci rivolgiamo direttamente a Metalife, per le strisce radianti che installiamo nei capannoni invece ci riforniamo da Impresind a Gorgonzola. Anche da Viessmann compriamo direttamente, essendo un marchio che solitamente non viene distribuito dai grossisti. Da loro abbiamo acquistato un sistema ibrido molto valido, che abbiamo installato in una villa, composto da una pompa di calore da 13 kW, con modulo idronico e caldaia a metano da 32 kW che interviene solo se la richiesta di acqua calda supera una certa soglia. Ci siamo rivolti a Viessmann anche per l’acquisto di una caldaia a gasolio a condensazione perché aveva caratteristiche che combaciavano perfettamente con le necessità del nostro cliente, un deposito di carburanti”.

FORMAZIONE

“La formazione e l’aggiornamento sono aspetti determinanti per il nostro lavoro. Aggiorno regolarmente il Patentino Frigorista (PIF) e contestualmente porto a tarare gli strumenti di lavoro, due operazioni fondamentali per garantire un servizio altamente professionale ai nostri clienti. Ho fatto alcuni corsi di formazione in azienda presso la già citata Immergas, nella loro sede di Brescello e anche online. Gli argomenti degli ultimi corsi che ho seguito riguardavano lo sconto in fattura e il funzionamento delle pompe di calore. In linea di massima i corsi di aggiornamento sono utili per conoscere approfonditamente i nuovi prodotti, permettono di scoprire nel dettaglio le caratteristiche tecniche costruttive, le procedure di installazione e messa in opera”.

RAPPORTI CON LA COMMITTENZA

“Abbiamo uno stretto rapporto di collaborazione con l’impresa edile Mantegazza di Legnano, che durante l’arco dell’anno ci affida il maggior numero di cantieri. È un’impresa molto bene organizzata e questo va a favore anche dei collaboratori esterni come noi. Lavoriamo inoltre con un’altra piccola impresa che ci passa per lo più opere di ristrutturazione. Non mancano comunque i clienti privati: dopo oltre trent’anni di attività professionale sul territorio, abbiamo una buona parte di commesse legate ai nostri clienti fissi o ad altri loro contatti che arrivano per passaparola. Quando installiamo noi un impianto, il cliente difficilmente poi cambia installatore, lo dico con un po’ di orgoglio.

LE SFIDE QUOTIDIANE

“Per un’azienda come la nostra, che lavora tanto ed è abituata a non fermarsi mai, la vera sfida è trovare il tempo per accontentare tutti. Purtroppo capita spesso di ricevere telefonate di conoscenti dei nostri clienti, magari a decine di chilometri da dove solitamente operiamo, che ci chiedono interventi di emergenza sui loro impianti. Questo da un lato ci dà fiducia perché ci conferma sul fatto che abbiamo lavorato bene e la nostra competenza viene richiesta; tuttavia, a volte però dispiace perché non si ha il tempo materiale per spostarsi e andare a risolvere il problema. Per questo motivo io e mio fratello ci affidiamo a due validi collaboratori che possono intervenire al posto nostro. In effetti, sembra che il tempo non basti mai: una conseguenza del lavorare bene e del rispettare tutti i criteri di qualità è che poi i committenti ti chiedono sempre di più. Negli ultimi due anni si è imposto un ritmo di lavoro davvero impegnativo, c’è molta richiesta e tutti hanno premura di chiudere il cantiere il prima possibile”.

LA CRISI DEI MATERIALI

“L’impennata di richiesta di lavoro è effettivamente combaciata con l’erogazione degli incentivi statali, che ha dato luogo anche a un’altra problematica spinosa, ovvero l’approvvigionamento di materiali. C’è stato un periodo in cui alcune aziende sono state costrette a interrompere gli ordinativi, perché non sapevano se avrebbero potuto evaderli, mentre ora per fortuna le consegne sono tornate a essere regolari. La richiesta improvvisa di materiali non ha solo svuotato i magazzini, ma ha di conseguenza anche fatto lievitare i prezzi, con aumenti sugli impianti a pavimento che hanno raggiunto il 30% da un mese all’altro. Questo è solo uno dei tantissimi esempi, ma potremmo andare avanti all’infinito. Adesso si è ristabilita una situazione accettabile, ma tutto costa considerevolmente più di prima e alla lunga gli aumenti si fanno sentire”.

GLI INCENTIVI

“Il Superbonus 110% credo sia, dal mio punto di vista, un esperimento fallimentare, perché ora molte banche non pagano più e ci sono tanti cantieri lasciati a metà. Abbiamo rifiutato diverse richieste da parte di general contractor che non conoscevamo personalmente, proprio per evitare situazioni opache e rischiare di lavorare senza garanzie sul compenso. I lavori efficienti che siamo riusciti a realizzare sono quindi stati pagati subito dai clienti, che si sono poi rivolti alla banca per il riscuotere credito. Il problema è quando un’impresa compie il primo passo e apre il cantiere, se non viene subito pagata dalla banca è normale che poi si debba fermare, a meno che non paghi le maestranze di tasca propria. Purtroppo, è tutt’altro che raro oggi vedere ponteggi abbandonati, cappotti lasciati a metà; è il rovescio della medaglia di un’operazione che è stata gestita senza pensare a certe possibili conseguenze”.

IL MIGLIORE IMPIANTO

“Per me ogni lavoro dev’essere il migliore impianto, ma se devo scegliere direi proprio quello su cui stiamo lavorando ora a cui accennavo prima, commissionato dall’impresa Mantegazza. Si tratta di una palazzina di dieci appartamenti ciascuno dei quali ha il suo impianto a pavimento che funziona con due pompe di calore e una caldaia da 55 kW. Poi ci sono gli accumuli per l’acqua calda, l’addolcitore, la ventilazione meccanica centralizzata e l’impianto fotovoltaico. Ogni utente ha il suo contatore dei consumi, quindi è come se fosse termoautonomo”.

LE NUOVE TECNOLOGIE

“A mio avviso attualmente la soluzione delle pompe di calore abbinate agli impianti fotovoltaici è ampiamente collaudata ed è da annoverare tra quelle più efficienti presenti sul mercato. Nelle nuove costruzioni ormai è la prassi installare pompe di calore e, in qualche caso, viene richiesto il sistema ibrido costituito da pompa di calore e caldaia a condensazione a gas, soprattutto sulle ristrutturazioni. In effetti, in base alla mia esperienza, installare impianti solo in pompa di calore può risultare un po’ costoso in termini di consumi di energia elettrica. Per questo motivo è sempre bene abbinarle al fotovoltaico, quando possibile, altrimenti i costi in bolletta rischiano di renderle sconvenienti. Anche sull’idrogeno c’è da lavorare parecchio, difatti si sta iniziando a proporre sul mercato caldaie a miscela di idrogeno e anche interamente a idrogeno. Il problema è come fare arrivare l’idrogeno nelle case, soprattutto con le nostre tubature, perché l’idrogeno richiede una pressione maggiore quindi si dovrebbe creare prima la giusta infrastruttura”.

SOSTENIBILITÀ

“Il concetto di sostenibilità è bene che abbia preso così tanta importanza, è arrivato il momento di guardare avanti, perché indietro ci siamo lasciate troppe situazioni concettualmente e materialmente inadeguate. Soprattutto abbiamo sbagliato a pensare che le risorse del pianeta fossero infinite e a nostra totale disposizione, cosa che ha spinto i consumi globali in una direzione insostenibile. Sono personalmente coinvolto in una realtà aziendale come Greenthesis Group, di cui ho una quota societaria, che si occupa di economia circolare, rinnovabili, trattamento dei rifiuti e valorizzazione delle risorse, come ad esempio la produzione di biogas da scarti alimentari e cibo scaduto. Questo è il mio personale contributo al sistema ambientale, un impegno che va oltre alla realizzazione di impianti affidabili ed efficienti”.