Attualità

Meccanica italiana: quale export nel 2017

Il 25 novembre scorso, Anima/Confindustria ha esplorato gli scenari economici e geopolitici dell'export della meccanica italiana

Brexit, Ttip, crisi in Medio Oriente, elezioni americane, Cina come economia di mercato e sanzioni in Russia sono stati gli argomenti di discussione nel convegno dal titolo “Quale export per il 2017” presso la sede del Sole 24 ore a Mlano.

Alla tavola rotonda, dedicata alle storie di internazionalizzazione, hanno avuto voce le aziende. Presenti Matteo Alessi, Chief Commercial Officer Europe & North America di Alessi SpA, Sandro De Poli, Presidente e Amministratore delegato GE Italia e Israele, Gennaro Pieralisi, Presidente del Gruppo Pieralisi e Filippo Pancolini, AD C.I.B. UNIGAS SpA.

A seguire, si è tenuta la tavola rotonda istituzionale con gli interventi di Michele Scannavini, Presidente di ICE-Agenzia, Alessandro Decio, AD e Direttore Generale di Sace, Nicola Lener, Responsabile Internazionalizzazione Imprese Maeci, Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale. Alla discussione hanno preso parte anche Luca Burrafato, CEO & Head of Mediterranean Countries/Africa di Euler Hermes Italia, e Vincenzo Grassi, Partner PWC PricewaterhouseCoopers. I lavori sono stati commentati da Alberto Caprari, Presidente Anima, Benedetto Della Vedova, Sottosegretario Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, e Marco Fortis, Vice Presidente Fondazione Edison.

EXPORT

Anima, attraverso il suo magazine L'Industria meccanica, ha condotto un sondaggio sul tema export per conoscere le considerazioni delle imprese. Il campione è costituito da 100 aziende associate ad Anima. Dai risultati del sondaggio emergono alcuni dati particolarmente interessanti, ovvero che: l’effetto Brexit non è attualmente rilevante (79%), una percentuale significativa (40%) di intervistati ha subito rallentamenti nel commercio in Turchia (40%) a seguito del fallito colpo di stato e che gli Stati Uniti d’America occupano le prime posizioni export (54%), sebbene per molte aziende della meccanica italiana (45%) rappresenti ancora un mercato da esplorare (45%).