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RAEE: raccolta rifiuti elettronici per aiutare l’ambiente

Con la raccolta rifiuti elettronici si possono innescare cinque azioni per aiutare il pianeta.

Ecolight, consorzio nazionale per la gestione dei RAEE e la raccolta rifiuti elettronici, ricorda come, dove e perché è importante conferire correttamente televisori, smartphone, frullatori e lampadine che non funzionano più. Contribuire al ripristino dell’ecosistema significa anche assicurarsi che i propri rifiuti seguano una corretta  strada di raccolta, recupero e smaltimento evitando così che possano essere dispersi. In occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente ci si prefigge non solamente di richiamare l’attenzione pubblica sulle questioni ambientali, ma anche di indicare delle azioni concrete che possano contribuire al miglioramento dell’ambiente stesso, il consorzio Ecolight ha posto l’accento sulla raccolta rifiuti elettronici.

Questa tipologia di scarti sta crescendo a ritmi sostenuti e rappresenta una vera sfida ambientale per le potenzialità di recupero che ha. «Solamente il 20% dei RAEE segue un iter corretto. Il resto finisce nella raccolta indifferenziata oppure, nel peggiore dei casi, viene esportato illegalmente», osserva Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight, consorzio nazionale per la gestione dei RAEE, delle pile e degli accumulatori esausti. «Conoscere il valore ambientale di questi rifiuti, ma soprattutto assicurarsi che questi siano conferiti correttamente è un impegno che ci deve vedere tutti coinvolti se vogliano contribuire in modo fattivo alla tutela del nostro pianeta».

Nel rispetto delle indicazioni della Giornata mondiale dell’Ambiente, Ecolight ricorda le azioni concrete che possono dare una mano al miglioramento dell’ambiente. In cinque punti, le indicazioni su come gestire frigoriferi, frullatori, smartphone e lampadine a risparmio energetico non più funzionanti. Innanzitutto i RAEE possono essere portati direttamente alla piazzola ecologica del proprio comune. Qui ci saranno cinque contenitori dove conferire rispettivamente: frigoriferi e congelatori, forni e lavatrici, schermi e televisori, piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo e lampadine a risparmio energetico e a fluorescenza. Bisogna ricordarsi che al momento dell’acquisto di una nuova apparecchiatura, è possibile consegnare gratuitamente al rivenditore (negozio o portale e-commerce) l’apparecchiatura vecchia non più funzionante secondo il principio dell’Uno contro uno. I RAEE di piccole dimensioni, ovvero fino a 25 cm, possono essere consegnati in negozio anche senza alcun obbligo di acquisto (principio dell’Uno contro zero). Questo vale per i negozi con una superficie di vendita di apparecchiature elettroniche superiore ai 400 mq. Le lampadine a incandescenza e quelle alogene non sono RAEE, devono quindi essere messe nel sacco della raccolta indifferenziata. Bisogna togliere le pile da ogni apparecchiatura elettrica prima di buttarla. Le pile esauste devono essere conferite negli appositi contenitori che si trovano nelle ecoisole comunali oppure in prossimità di alcuni esercizi commerciali.

«Un corretto conferimento dei RAEE è un primo passo per voler bene all’ambiente, conclude Dezio. «I rifiuti elettronici sono composti per oltre il 90% del loro peso da materiali che possono essere recuperati e riciclati permettendo così dei risparmi in termini di reperimento delle materie e di limitare le emissioni di Co2 in atmosfera».

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