Attualità

Riqualifichiamo in comune

Riqualifichiamo in comune, progetto promosso da Harley&Dikkinson - Arranger Tecnologico, Finanziario e di Garanzia rivolto a chi opera nella riqualificazione e valorizzazione degli edifici - è un modello replicabile di riqualificazione degli immobili integrata volto al raggiungimento di un rapporto equilibrato e sostenibile fra architettura e paesaggio, per creare una comunità a misura d’uomo

Valorizzare il patrimonio immobiliare è un’impresa ardua e necessita il coinvolgimento di soggetti diversi. Harley&Dikkinson, grazie al suo percorso di consulenza fortemente specializzata e tecnica, si presenta come collante e aggregatore per facilitare le relazioni e snellire i flussi organizzativi, tecnologici e finanziari del mercato. Parola d’ordine del progetto infatti è insieme, lavorare “in comune”, per raggiungere obiettivi condivisi ma difficilmente ottenibili se agiamo singolarmente. È prevista perciò una rete di imprese nazionale e dei comitati gestionali provinciali di amministratori, tutti accomunati dalla voglia di valorizzare un mercato da troppo tempo in stallo.

All’interno del progetto, H&D si impegna innanzitutto a “riqualificare” il mercato di riferimento dal suo interno, attraverso un percorso formativo pensato ad hoc per le imprese, gli amministratori di immobili e i professionisti, fornendo strumenti loro specifici. Dall’altro offre anche agevolazioni per i privati e per i fornitori.

Credito Condominio è lo strumento finanziario che consente agli Amministratori di far accedere i propri condomìni ad un finanziamento per lavori di manutenzione straordinaria e ordinaria con caratteristiche esclusive.

Il Fondo di Solidarietà è lo strumento a supporto dei condòmini che incontrano difficoltà nel regolare il pagamento delle rate del finanziamento acceso con gli Istituti Bancari Partner di H&D per la ristrutturazione del Condominio.

Target

In Italia si contano 1 milione e 100 mila condomìni di cui la metà è stata costruita tra il 1945 e il 1980 quando non erano ancora previsti limitazioni dei consumi. Con investimenti capaci di garantire un rientro delle spese in massimo 15 anni, si andrebbe a toccare il 60% degli immobili e a risparmiare 8 Mtep di energia laddove l’Unione Europea richiede alla nostra Strategia Energetica Nazionale un risparmio di 3,6 MTep entro il 2020 (dati forniti dalla Società di Ricerca sul Sistema Energetico controllata dal Gestore dei Servizi Energetici).

 

La ripresa del mercato edile, la compravendita, lo svecchiamento e la valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente, in un mercato oggi in stallo, significherebbe una enorme ricaduta sul mercato e un valore maggiorato del 30% degli immobili stessi. Di conseguenza più attrattività per i grandi investitori, dai fondi alle società di gestione, nazionali e internazionali.