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Stop al 110: torna a crescere l’interesse per le caldaie

Stop al 110: torna a crescere l'interesse per le caldaie. Un errore per l'efficienza energetica degli edifici.

Lo stop al 110 torna a far crescere l’interesse per le caldaie a discapito degli interventi sull’involucro tramite cappotto. Con l’entrata in vigore del Decreto Legge n. 77 del 17 luglio 2021, noto come Decreto Sostegni, lo stato ha prorogato la misura dello “stop al 110”, ovvero la possibilità di detrarre dal proprio reddito imponibile il 110% dei costi sostenuti per interventi di efficientamento energetico degli edifici. Tuttavia, il decreto ha introdotto alcune modifiche alle modalità di accesso alla misura.

In particolare, dal 1° luglio 2022, gli interventi ammissibili alla detrazione del 110% saranno quelli finalizzati alla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di sistemi di termoregolazione evoluti e a basso impatto ambientale, nonché gli interventi di efficientamento energetico di edifici a destinazione residenziale.

Ciò significa che la misura del 110% non sarà più applicabile per gli interventi sull’involucro degli edifici, come l’installazione di cappotti termici o la sostituzione degli infissi. Invece, gli interventi più incentivati saranno quelli legati alla sostituzione di caldaie e sistemi di climatizzazione.

Questa decisione ha destato molte preoccupazioni tra gli esperti del settore dell’efficienza energetica e dell’edilizia, i quali sostengono che si stia dando un segnale sbagliato ai cittadini e alle imprese. Infatti, gli interventi sull’involucro degli edifici sono considerati la soluzione migliore per ottenere un risparmio energetico a lungo termine e per migliorare il comfort abitativo degli edifici.

Secondo un’analisi condotta dall’ENEA, gli interventi sull’involucro degli edifici sono quelli che permettono di ottenere i maggiori risparmi energetici, con un potenziale di riduzione dei consumi fino al 40%. Inoltre, questi interventi hanno un impatto positivo sulla salute e sul benessere degli occupanti degli edifici, poiché riducono la dispersione di calore e aumentano il comfort termico.

Dall’altra parte, la sostituzione delle caldaie e dei sistemi di climatizzazione è una soluzione più immediata, ma che porta a un risparmio energetico limitato e a un impatto ambientale maggiore rispetto agli interventi sull’involucro.

Inoltre, è importante sottolineare che la scelta di incentivare la sostituzione delle caldaie potrebbe avere effetti negativi sulle imprese del settore dell’efficienza energetica e dell’edilizia che si occupano di interventi sull’involucro degli edifici. Infatti, molte di queste imprese potrebbero essere costrette a chiudere o a ridurre il proprio personale a causa della diminuzione della domanda di questi servizi.

Secondo una recente indagine della Banca d’Italia, il settore dell’efficienza energetica e dell’edilizia ha già subito una forte contrazione a causa della pandemia, con una riduzione del fatturato del 30% rispetto al 2019. La decisione di incentivare la sostituzione delle caldaie rischia quindi di peggiorare ulteriormente la situazione per queste imprese.

Inoltre, è importante sottolineare che la proroga dello “stop al 110” potrebbe avere un effetto negativo sull’interesse dei cittadini per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici. Infatti, molti cittadini potrebbero essere portati a pensare che gli interventi sull’involucro degli edifici non siano più convenienti e che sia meglio concentrarsi sulla sostituzione delle caldaie.

Tuttavia, è importante fare chiarezza sulle reali conseguenze della proroga dello “stop al 110”. Come abbiamo visto, la misura non è stata eliminata del tutto, ma è stata solo modificata nelle modalità di accesso. Inoltre, gli interventi sull’involucro degli edifici restano comunque ammissibili alla detrazione del 50% prevista dalla normativa vigente.

Ciò significa che gli interventi sull’involucro degli edifici restano una soluzione molto conveniente per ottenere un risparmio energetico a lungo termine e migliorare il comfort abitativo degli edifici. Inoltre, questi interventi possono contribuire in modo significativo alla riduzione delle emissioni di CO2 e all’abbattimento dei costi energetici per le famiglie e le imprese.

È quindi importante che i cittadini e le imprese siano consapevoli dei vantaggi degli interventi sull’involucro degli edifici e che continuino a considerare questa soluzione come una priorità per l’efficientamento energetico degli edifici. Inoltre, sarebbe auspicabile che il governo prenda in considerazione la possibilità di incentivare maggiormente questi interventi, per favorire la ripresa del settore dell’efficienza energetica e dell’edilizia e per promuovere uno sviluppo sostenibile del Paese.