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Vuotatura ed essicazione del circuito frigorifero

Vuotatura ed essicazione sono due fasi fondamentali per la messa in opera di un circuito frigorifero, per garantire una impianto a regola d’arte è quindi molto importante dare la giusta importanza questi due aspetti in fase di realizzazione. Se si desidera che un circuito frigorifero funzioni in maniera corretta, garantendo le temperature impostate e funzionando privo di anomalie, sia che raffreddi aria o che raffreddi acqua, è indispensabile che al suo interno non siano presenti sostanze estranee, microparticelle derivanti da operazioni di brasatura, morchie, gas tecnici impiegati nelle operazioni di messa in opera dell’apparecchiatura, aria o umidità. In poche parole, una volta fatto funzionare il circuito, all’interno delle tubazioni deve circolare solo refrigerante, eventualmente l’olio del compressore e qualche additivo necessario per ottenere prestazioni frigorifere migliori.

Aria e umidità nel circuito frigorifero

Particolarmente delicato è l’aspetto riguardante la presenza di aria o umidità nel circuito, perché entrambi portano a importanti cattivi funzionamenti dello stesso e, poi, perché entrambi sono gli elementi che con più facilità permangono indesideratamente al suo interno, oppure penetrano in esso, anche in maniera non voluta ed inconsapevole, proprio a seguito dell’azione incauta del tecnico che esegue lavorazioni, ma anche misure, sul circuito stesso. Nel caso di assemblaggio, e seguente primo avviamento del circuito, l’operazione che permette di estrarre l’aria e l’umidità dal suo interno è l’operazione di vuotatura. Essa si colloca temporalmente in una fase preventiva alla carica di refrigerante. Talvolta è convinzione che, se il circuito frigorifero risulta avere piccole dimensioni, non è operazione essenziale da eseguire oppure che si può eseguire anche con modalità diverse da quelle consuete, con metodi poco ortodossi e alquanto creativi. Ad esempio possiamo pensare al caso dell’installazione di un climatizzatore split o di una pompa di calore a due unità, dove la messa in opera dell’apparecchiatura richiede anche l’esecuzione di un piccolo tratto di collegamento frigorifero, al fine di completare il circuito già parzialmente predisposto dal costruttore dell’apparecchiatura stessa. Nei sistemi più piccoli è la classica predisposizione del tubo da ¼ di pollice e del tubo da 3/8, operata la quale alcuni pensano sia possibile avviare immediatamente il compressore dopo aver aperto i rubinetti del liquido e dell’aspirazione.
In altre occasioni, installatori un po’ più scrupolosi procedono ad una sommaria  (ma assolutamente da bandire) operazione di eliminazione dell’aria interna presente nelle tubazioni assemblate attraverso il classico “sfiatino” di refrigerante, ossia si affida all’azione pneumatica del refrigerante in pressione il compito di espellere l’aria interna. Due sono i casi che si possono verificare con tale procedura: o l’aria non viene espulsa del tutto dal circuito (e quindi ne permane una parte al suo interno, determinando una situazione che si rivelerà negativa dopo un certo arco temporale di funzionamento dell’apparecchiatura) oppure viene espulsa completamente perché anche parte del refrigerante che sospinge l’aria al di fuori del circuito fuoriesce: questa è l’evenienza da bandire di cui si diceva sopra.

Cos’è la vuotatura del circuito frigorifero

La corretta procedura di vuotatura del circuito non può che necessariamente richiedere l’utilizzo di una pompa del vuoto, preferibilmente a doppio stadio e della portata adatta alle dimensioni del circuito: per piccoli circuiti, come quello di uno split (mono, dual o trial) è sufficiente ua portata di circa 60 litri al minuto.
L’operazione, oltre all’estrazione dell’aria, consente anche l’essiccazione del circuito, ossia l’eliminazione dell’umidità, che è uno dei grandi nemici da contrastare se si desidera che il circuito possa funzionare bene. Tale risultato si raggiunge conducendo la vuotatura per circa una mezz’ora, soprattutto nel caso in cui questa operazione venga condotta in giornate non particolarmente calde. Per ottenere un soddisfacente grado di vuoto è importante che la pompa sia mantenuta efficiente sempre, in particolare che l’olio di cui è dotata (visibile attraverso l’opportuna spia) sia sempre in buono stato, libero da impurità e contaminazioni. Già il suo colore chiaro e la sua trasparenza sono un indice significativo delle sue buone condizioni.

Come si esegue la vuotatura

Per accertarsi di eseguire l’operazione a regola d’arte è necessario dotarsi di un vuotometro, possibilmente di tipo digitale in quanto permette di apprezzare con maggiore precisione il livello di depressione raggiunto.
In cantiere, dove avviene l’installazione, per i piccoli circuiti frigoriferi un risultato soddisfacente è un vuoto di circa 500 micron di mercurio, mantenuto con la pompa del vuoto in funzione per circa una mezz’ora.
Spenta la pompa ed isolato il circuito con i rubinetti appositi, è possibile tollerare una leggera risalita del livello di depressione, purché essa, ad un certo punto, si arresti definitivamente. Qualora l’arresto si verifichi, ma la risalita venga ritenuta eccessiva, allora si può procedere ad una seconda fase di vuoto per migliorare il risultato finale ottenuto.  Qualora l’arresto non si verifichi, e la pressione continui a risalire, allora siamo di fronte ad un difetto di tenuta che può essere presente nel circuito o nei collegamenti che si sono eseguiti.