Normativa

Arera: stabili i prezzi in bolletta luce e gas

Nonostante il brusco rialzo dei  prezzi all’ingrosso, influenzati dalla grande incertezza per il conflitto russo-ucraino, i provvedimenti adottati dal governo e le misure regolatorie dell’autorità hanno sterilizzato gli aumenti in bolletta luce e gas, per il mercato tutelato e in parte anche per il mercato libero. Per la famiglia tipo in tutela, il terzo trimestre 2022 vedrà un lieve incremento per la bolletta dell’elettricità (+0,4%), mentre rimarrà stabile la bolletta gas, senza alcuna variazione. Lo rileva l’authority in una nota.

“Viviamo un momento di grande complessità, in cui anche i piccoli aumenti possono provocare reazioni eccessive – afferma Stefano Besseghini, presidente di ARERA. La ricerca di una pur difficile stabilità nel segnale di prezzo alle famiglie assume anche in questa fase estiva un particolare rilievo, pur nella consapevolezza che tutti gli sforzi devono essere sin da ora concentrati nel definire strumenti e soluzioni che ci permettano di essere efficaci nel prossimo inverno, sia nel garantire la sicurezza della fornitura che nel contenere i costi per il consumatore finale e l’intero sistema. Commissione Europea, governi e regolatori nazionali stanno lavorando con comune intento verso questi obiettivi”

Gli interventi fatti per bloccare gli aumenti in bolletta luce e gas

Il quadro generale avrebbe determinato, in assenza di interventi, una variazione intorno al 45% della bolletta gas e al 15% di quella elettrica. Coerentemente con le disposizioni del decreto odierno, l’ARERA è intervenuta sulle componenti degli oneri generali di sistema, azzerandole sia per il settore elettrico che per il gas per la generalità degli utenti. In più, come nel trimestre precedente, per il gas ha utilizzato una ulteriore componente tariffaria (la compensazione dei costi di commercializzazione, UG2) per azzerare i possibili aumenti. Una misura che si applica alla fascia di consumi tipica degli utenti domestici (fino a 5 mila metri cubi/anno), con effetti positivi su tutti i clienti, sia in tutela che nel mercato libero. Misure che consentono anche di reindirizzare ai clienti domestici risorse dal bilancio dello Stato, anche derivanti dalla tassazione degli extra-profitti. Nell’ottica di limitare ulteriormente la variazione dei prezzi dell’elettricità, l’Autorità ha anche deciso di intervenire sull’allungamento del periodo di recupero degli scostamenti tra previsioni e consuntivo, relativi all’anno precedente. Questi interventi, assieme alla conferma della riduzione Iva sul gas al 5%, avranno un impatto positivo su 30 milioni di utenze domestiche e oltre 6 milioni di piccole imprese, artigiani e commercianti. ARERA conferma il potenziamento dei bonus sociali elettricità e gas, che anche per il terzo trimestre dell’anno consentiranno alle famiglie in condizioni di difficoltà economiche di pagare mediamente bollette non superiori a quelle precedenti l’ondata di aumenti. Come previsto, e attraverso il finanziamento del Governo, sono confermate beneficiare di tali bonus sociali le famiglie con un livello di ISEE fino a 12.000 euro. I bonus sono erogati direttamente in bolletta a tutte le famiglie aventi diritto, a condizione che abbiano un ISEE valido ed entro la soglia indicata nell’anno 2022. Sarà rafforzata l’informazione ai nuclei famigliari su tale strumento con appositi messaggi in bolletta nei prossimi mesi.

Gli effetti della crisi sui costi luce e gas

Malgrado l’azione di forte contenimento della variazione dei prezzi, resta ancora evidente la differenza di spesa rispetto all’anno scorrevole precedente, perché i prezzi si mantengono su valori elevati. In termini di effetti finali, per la bolletta elettrica, la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° ottobre 2021 e il 30 settembre 2022) sarà di circa 1071 euro, +91% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° ottobre 2020 – 30 settembre 2021). Nello stesso periodo, la spesa della famiglia tipo per la bolletta gas sarà di circa 1.696 euro, con una variazione del +70,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente.

L’andamento dei prezzi luce e gas

Le incertezze legate agli sviluppi del conflitto russo-ucraino continuano ad alimentare le tensioni e la conseguente volatilità dei prezzi nei mercati delle materie prime energetiche (petrolio, carbone e gas naturale). Per quanto riguarda il gas naturale, in particolare, in Europa permangono i rischi di scarsità di offerta. I timori di un blocco totale delle forniture russe verso l’Europa, come conseguenza della riduzione dei flussi del gasdotto Nord Stream 1 a metà giugno, hanno riportato i prezzi europei ben oltre i 100 €/MWh, con valori negli ultimi giorni di 130-140 €/MWh per le quotazioni spot e a termine. Complessivamente, i flussi di gas russo verso l’Europa, attraverso i tre principali gasdotti (Nord Stream, Yamal e via Ucraina), si sono ridotti di circa il 40% rispetto alla prima settimana del 2022 e del 70% rispetto ad un anno fa. Il calo delle forniture russe è stato in parte compensato dalle maggiori importazioni di GNL che, nei primi cinque mesi del 2022, sono aumentate del 55% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, grazie ad una minore pressione della domanda asiatica e a prezzi europei più alti di quelli asiatici. Ciò ha contribuito al riempimento degli stoccaggi europei, con un livello che attualmente si attesta al 57% della capacità. In questo contesto, seguendo il trend del prezzo del gas, il prezzo unico nazionale dell’energia elettrica (PUN) ha consuntivato, nel secondo trimestre dell’anno in corso, un valore medio pari a 249 €/MWh.
 
Le componenti della bolletta luce e gas

Nel dettaglio delle singole componenti in bolletta, per l’energia elettrica il lieve aggiustamento, +0,4% sul prezzo finale della famiglia tipo è scomponibile in: +5,5% della voce energia PE, +0,6% legato alla voce di dispacciamento PD, -5,7% per la voce PPE di perequazione. Rimasti invariati ancora a zero gli oneri generali di sistema. Invariate anche le tariffe di rete regolate (trasporto, distribuzione e misura). Per il gas naturale, la stabilità del prezzo finale per la famiglia tipo è determinata dalla crescita della componente materia prima, basata sulle quotazioni a termine relative al prossimo trimestre, con un impatto del +16,2%, da un incremento di componenti legate alle tariffe di trasporto +3,5%, controbilanciati dall’intervento straordinario dell’Autorità di riduzione del -19,7% legata alla variazione della componente UG2. Gli altri oneri generali, anche per il gas, sono annullati e l’IVA rimane al 5%, come nel precedente trimestre. Anche i clienti finali del mercato libero beneficeranno della riduzione della componente UG2.
 
Le reazioni dei consumatori

“Il mancato aumento della bolletta luce e gas è una buona notizia, ma è solo un miraggio. Continuano a pesare, infatti, i rialzi record dei trimestri precedenti. Insomma, le bollette restano da infarto e continuano a mandare in tilt i bilanci di troppe famiglie” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, infatti, i prezzi dell’elettricità aumentano dell’81,3% rispetto al terzo trimestre 2021, mentre quelli del gas si impennano del 46%. Questo significa che la bolletta della luce di questo trimestre salirà di 127 euro nel confronto con il corrispondente periodo dello scorso anno, passando, per la famiglia tipo, da 155 a 282 euro. Per il gas, invece, essendo spenti i caloriferi in tutta Italia, il rincaro per fortuna resta privo di effetti” prosegue Dona. I fortissimi aumenti delle tariffe luce e gas tra il 1° ottobre 2021 e il 30 settembre 2022, pari al +91% per la luce e +70,7% per il gas, avranno un impatto negativo non solo sulle famiglie, ma anche su imprese e industria, con effetti pesantissimi sul nostro sistema economico. Lo afferma Assoutenti, commentando i dati Arera. “Si tratta di aumenti che generano un effetto domino pericolosissimo – spiega il presidente Furio Truzzi – . La stangata non si limita infatti solo alle bollette, ma si ripercuote anche sui prezzi al dettaglio a causa dei maggiori costi per l’energia a carico di industrie e imprese. I consumatori, inoltre, reagiranno alla più pesante bolletta energetica e ai conseguenti aumenti dei listini al dettaglio riducendo i consumi, con danni da miliardi di euro per l’intera economia”.