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Condizionatori: installazione e manutenzione solo dai professionisti

Soprattutto quanto la stagione è inoltrata e il caldo si fa sentire può essere forte la tentazione di ricorrere a soluzioni “fai da te” per installare uno split. Questa pratica non solo non è ammessa (si tratta di apparecchiature contenenti F-Gas), ma può rivelarsi pericolosa. Meglio affidarsi a un installatore professionista che ha tutte le carte in regola e le competenze necessarie.

“Sono ormai quattro anni che è in vigore il Decreto del presidente della Repubblica n. 43 sull’attuazione del regolamento comunitario sui gas fluorurati” dichiara Gianluca De Giovanni, presidente di Assofrigoristi, “ma ancora oggi la disattenzione di una parte degli operatori, in particolare quelli dediti alla commercializzazione delle apparecchiature, è notevole”.

Assofrigoristi è impegnata da anni sul fronte del rispetto della normativa ambientale, ed in particolare sugli F-Gas. Il loro impatto sull’ambiente è tale che, anche negli ultimi incontri al Ministero dell’Ambiente, si è discusso dell’opportunità di riconoscere incentivi economici per la loro opportuna gestione e riduzione. “Gli obblighi sono chiari” continua De Giovanni. “Per acquistare, gestire ed installare macchine per la refrigerazione ed il condizionamento occorre il certificato personale ed aziendale. I due certificati vengono rilasciati a fronte del possesso di requisiti distinti: per le persone il certificato viene rilasciato superando un esame teorico e pratico per verificare il possesso di capacità e conoscenze, mentre per le imprese il certificato viene rilasciato se si impiega personale certificato in numero sufficiente da coprire il volume di attività previsto e se dispone di strumenti e procedure adeguate”.

Non rispettare il Decreto e le sue prescrizioni, potrebbe significare una sanzione che, a seconda dei casi, può arrivare sino a 100mila euro, ma, spesso, l’assenza dei controlli lascia quello spazio di “furbizia” che penalizza i professionisti rispettosi dell’ambiente e delle Leggi. “Dal 2013 è stato affiancato al DPR43/2012 uno specifico decreto sanzioni (D.Lgs 26/2013) che regolamenta in modo molto dettagliato le possibili conseguenze del non ottemperare alla norma, ma, in assenza di chiarezza sui controlli – segnala l’ingegner Masini, direttore di Assofrigoristi – sembra non interessare o impaurire l’importo, invero elevato”.

L’attività di vigilanza ed accertamento è in capo al MinAmb, ma non è mai stato specificato come avrebbe attuato operativamente tale delega, e questo ha fatto sì che i pochi casi nei quali si è provveduto ad intervenire e sanzionare abbiano fatto riferimento ad interventi episodici delle Guardie Forestali, dei NAS o della GdF. “Insomma, l’attenzione dell’associazione è massima e, per mettere ancor più in evidenza il problema, metteremo a disposizione dei moduli di denuncia dei presunti comportamenti irregolari che gli operatori ed i cittadini potranno adottare per segnalare le proprie testimonianze sugli illeciti” conclude De Giovanni. (fonte: Assofrigoristi)