Come si installa

Criteri di scelta e installazione dei ventilconvettori

I ventilconvettori rappresentano uno dei terminali più diffusi negli impianti di climatizzazione, per riscaldamento e raffrescamento. In questa guida approfondiamo le tipologie di ventilconvettori, le problematiche più frequenti durante l’installazione, le attenzioni per una corretta regolazione e i metodi per verificare la corretta esecuzione dei lavori.

I tradizionali impianti che prevedono ventilconvettori come terminali, permettono di ottenere riscaldamento e raffrescamento con sistemi a due o quattro tubi. La configurazione di base include uno scambiatore di calore, una ventola e un filtro per l’aria, e richiedono collegamenti idraulici o aeraulici ed elettrici. Sono soluzioni molto apprezzate in ambienti terziari e residenziali, considerate valide per le loro caratteristiche di efficienza e versatilità.

Gli impianti di ventilconvettori, anche noti come fan coil, funzionano come terminali idronici che scambiano calore tra l’aria dell’ambiente e un fluido caldo o refrigerato, proveniente da un generatore come caldaie, pompe di calore o chiller. La circolazione forzata dell’aria attraverso la batteria di scambio termico consente di raggiungere rapidamente la temperatura desiderata.

Le principali tipologie di ventilconvettori si distinguono per l’installazione e il design. La versione a parete, o pensile, è tra le più diffuse e viene fissata direttamente al muro, favorendo risparmio di spazio specie negli ambienti residenziali o commerciali con spazi ridotti.

I ventilconvettori a pavimento, spesso integrati in mobili di copertura, sono ideali in ambienti con ampie vetrate o in situazioni dove l’installazione a parete non è fattibile, offrendo anche un facile accesso ai controlli.

I ventilconvettori a cassetta, installati in controsoffitti, sono quasi invisibili e garantiscono una distribuzione uniforme dell’aria, perfetti per uffici, negozi e spazi pubblici.

Infine, i ventilconvettori canalizzabili vengono integrati in sistemi di canalizzazione, adatti a installazioni centralizzate in ambienti di pregio architettonico o arredamento raffinato, assicurando un’estetica pulita e minimale.

Come scegliere i ventilconvettori

La selezione dei ventilconvettori deve basarsi su vari criteri, anche in funzione delle caratteristiche dell’ambiente di installazione. Si valutano le dimensioni, la destinazione d’uso, la presenza di controsoffitti o altri vincoli architettonici, e l’impatto estetico. L’aspetto estetico e l’integrazione con l’arredamento preesistente sono fondamentali, così come il livello di rumorosità, elemento cruciale soprattutto in ambienti residenziali e uffici. Un’altra considerazione importante riguarda la qualità dell’aria interna: scegliere ventilconvettori con filtri ad alta efficienza garantisce un’aria più salubre, catturando allergeni, polveri e inquinanti. La potenza termica/frigorifera, calcolata in base al carico termico dell’ambiente, rappresenta un requisito imprescindibile. L’accessibilità dell’unità per la manutenzione e la pulizia dei filtri e dei componenti interni è un elemento da non sottovalutare, per mantenere nel tempo l’efficienza e le perfomance dei ventilconvettori.

Possibili problematiche di installazione

L’installazione dei ventilconvettori è fondamentale per assicurare funzionamento efficiente e duraturo dell’impianto. La posizione dell’unità, ad esempio, influenza la distribuzione dell’aria e presence di gradienti di temperatura indesiderati. È importante valutare i flussi d’aria e la presenza di ostacoli che possano disturbare la circolazione. Anche un errato collegamento idraulico può portare a perdite d’acqua e danni strutturando, potenziali perdite e danni alle strutture. È fondamentale seguire scrupolosamente le istruzioni del produttore e utilizzare guarnizioni e sigillanti appropriati. Per quanto riguarda gli aspetti elettrici, è importante verificare che i collegamenti siano eseguiti correttamente, con conduttori di sezione adeguata, evitando surriscaldamenti e malfunzionamenti.

La gestione della condensa rappresenta un altro aspetto delicato: il tubo di scarico deve essere posizionato con una pendenza corretta e protetto da ostruzioni. Lo smaltimento deve garantire che cattivi odori non risalgano lungo la tubazione, con l’installazione di sifoni adeguati. Per l’unità stessa, è consigliabile fissarla saldamente e installarla in modo che le parti metalliche non entrino in risonanza o trasmettano vibrazioni alla struttura. Supporti antivibranti e un bilanciamento della ventola aiutano a ridurre rumori fastidiosi.

L’accessibilità dei componenti per la manutenzione periodica è elemento chiave: filtri, scambiatori e componenti interni devono essere facilmente raggiungibili, in modo che le operazioni di pulizia e controllo siano pratiche e frequenti, garantendo la lunga durata del ventilconvettore.

Verifica dell’installazione

Al termine dei lavori, occorre effettuare una serie di controlli per assicurare che l’installazione sia stata eseguita correttamente e che l’impianto funzioni in modo sicuro ed efficiente. Un controllo visivo aiuta a verificare che il ventilconvettore sia ben fissato, che le connessioni idrauliche siano a tenuta e che non ci siano perdite d’acqua. E’ importante testare il drenaggio della condensa versando acqua nella vaschetta e verificando che defluisca correttamente attraverso il tubo di scarico. Per il funzionamento delle ventole, si controlla che siano operative a tutte le velocità, senza vibrazioni o rumori anomali, soprattutto a velocità elevate. Se l’unità è collegata a un impianto idraulico in funzione, si verifica che eroghi correttamente aria calda o fredda, e che il bilanciamento idraulico corrisponda ai valori di progetto.

La regolazione dei ventilconvettori

Una corretta regolazione contribuisce a migliorare il comfort e l’efficienza energetica. Si regolano la portata d’acqua mediante valvole di regolazione, assicurando che il calore o il freddo venga distribuito uniformemente negli ambienti. La regolazione della velocità della ventola, manuale o automatica, permette di gestire la potenza di riscaldamento o raffrescamento e il livello di rumorosità. Il posizionamento strategico del termostato è fondamentale: va collocato in un luogo rappresentativo della temperatura media dell’ambiente, lontano da fonti di calore o freddo dirette, per garantire un controllo preciso e affidabile.

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