
Nel settore del riscaldamento e del condizionamento si stanno diffondendo sempre più le pompe di calore monoblocco a propano. Quali sono i rischi che si possono correre quando si esegue la manutenzione su queste apparecchiature?
Il principale rischio che si può correre nell’attività di manutenzione quando si lavora con R290 è quello di incendio e esplosione. Il propano è un idrocarburo altamente infiammabile (classe di sicurezza A3). Anche piccole perdite di refrigerante in presenza di una fonte di ignizione (scintille elettriche, fiamme libere, superfici calde) possono causare incendi o esplosioni, specialmente in ambienti chiusi o poco ventilati. Se la concentrazione di propano nell’aria raggiunge determinati limiti (fatto che può accadere con facilità, visto che il limite inferiore di infiammabilità per l’R290 è relativamente basso), si può formare una miscela esplosiva.
Come per tutti i refrigeranti, anche il propano quando si diffonde all’interno di un ambiente chiuso, come può accadere in caso di perdite significative di refrigerante in ambienti confinati, può spostare l’ossigeno presente nell’aria, creando un ambiente con carenza di ossigeno e causando, di conseguenza, asfissia. Essendo più pesante dell’aria, tende ad accumularsi in basso.
Durante la manutenzione sulle pompe di calore monoblocco a propano anche il contatto con il refrigerante liquido è una delle evenienze che possono provocare infortuni. Anche in questo caso, come per tutti i refrigeranti, il contatto diretto con il propano liquido, a causa della sua bassa temperatura di ebollizione, può causare gravi ustioni da freddo o congelamento della pelle e degli occhi.
I rischi dell’utilizzo del propano afferiscono anche alla componente elettrica. Come per qualsiasi apparecchiatura elettrica, durante la manutenzione sulle pompe di calore monoblocco a propano sussiste il rischio di scosse elettriche se non si seguono correttamente le procedure di sicurezza e non si disalimenta l’unità prima di intervenire. Inoltre, interventi non eseguiti correttamente sull’impianto elettrico potrebbero generare archi elettrici, che rappresentano un vero pericolo in presenza di perdite di propano.
Queste situazioni possono essere generate da situazioni lavorative di diversa natura. Innanzitutto da perdite di refrigerante durante le operazioni di lavoro: ad esempio, collegamento e scollegamento delle fruste, carica o recupero del refrigerante ecc. Anche l’utilizzo di attrezzature non adeguate e non certificate per l’uso con refrigeranti infiammabili può aumentare il rischio di incidenti.
Infine, l’aspetto che riguarda la ventilazione. Lavorare in ambienti chiusi o con scarsa ventilazione durante la manutenzione sulle pompe di calore monoblocco a propano aumenta il rischio di accumulo di propano in caso di perdite e la formazione in ambiente di concentrazioni pericolose. Nel caso in cui l’apparecchiatura è installata all’esterno, parte dei rischi sopra esposti vengono mitigati.
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