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Concordato in continuità per Mamoli Robinetterie Spa

A oltre un anno dall'inizio di un percorso volto alla ripresa e dopo numerosi traguardi intermedi, Mamoli Robinetteria si lascia alle spalle la crisi e inizia una nuova fase di sviluppo. 

A oltre un anno dall'inizio di un percorso volto alla ripresa e dopo numerosi traguardi intermedi, Mamoli Robinetteria si lascia alle spalle la crisi e inizia una nuova fase di sviluppo. E’ stato omologato dal Tribunale di Milano il concordato in continuità. Per la complessità della procedura sono assolutamente rari in Italia i casi di successo e che si concludono con questa sentenza.

A favorire il decreto – si legge in un comunicato dell’azienda – dopo il voto positivo di oltre il 95% dei creditori, i fondamentali sani dell'azienda e il grande sostegno da parte degli installatori, dei grossisti e dei rivenditori che hanno affiancato la realtà lombarda in questi mesi permettendole di tornare in forze. Il merito del successo dell'operazione – continua il comunicato – è da attribuire a un impegno corale di tutti i dipendenti, dei sindacati, dei fornitori e degli azionisti che sono stati sapientemente guidati da Capital Partners, società specializzata in turnaround e ristrutturazioni aziendali, e dal nuovo management, guidato dal direttore generale Luca Marin. Mamoli ora può finalmente guardare avanti e concentrarsi sul futuro. È già in fase di sviluppo una nuova linea di prodotti che vanta la collaborazione di Marc Sadler, designer di fama internazionale.

“Questo traguardo ci riempie di orgoglio ed è una conferma che in situazioni di crisi, l’intervento tempestivo di professionisti specializzati permette di recuperare importanti valori per tutta la comunità e per gli azionisti”, ha commentato Jimmy Clarini, director di Capital Partners e AD di Mamoli. “Adesso possiamo affermare che la crisi è superata e siamo pronti per ripartire, con una carica ancora maggiore e rimanendo fedeli ai nostri due capisaldi: il canale distributivo tradizionale e il made in Italy”, ha ribadito Luca Marin.

Alla base delle difficoltà dell'azienda infatti – conclude il comunicato – anche la scelta, sempre mantenuta (dal 1932), di non spostare mai la produzione o parte di essa in Cina. Resta dunque prioritaria anche nella strategia futura la volontà di produrre interamente all'interno dello stabilimento di Milano (Lacchiarella).

Nelle foto, il reparto di cromatura e lo stoccaggio del materiale cromato.