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Immergas dopo l’alluvione: spedita la prima caldaia Exa

Il piano per il superamento dell’emergenza causata dall’esondazione del torrente Enza procede a ritmi serrati. «Stiamo vincendo questa sfida, la testimonianza è la spedizione della prima caldaia» commenta il Presidente Immergas, Alfredo Amadei.

È una caldaia Immergas Exa la prima caldaia spedita dallo stabilimento di Lentigione. «È un segnale importante giusto un mese dopo la devastante esondazione del torrente Enza che ha invaso lo stabilimento Immergas – commenta Alfredo Amadei, Presidente Immergas – è la prova concreta dei tanti passi avanti progressivi che, giorno dopo giorno, danno la misura concreta del lavoro e dei massicci investimenti che sono in corso per tornare in tempi il più possibile brevi alla normalità produttiva. Mentre nelle linee di montaggio, che a Lentigione sono 13, i lavori di ripristino, anche grazie al lavoro delle società specializzate, richiederanno ancora diverse settimane, nei reparti dove avvengono le lavorazioni meccaniche il livello di riattivazione è già più alto e molte funzioni saranno di nuovo operative nell’arco di poche settimane. Ringraziamo, oltre ai dipendenti che stanno dimostrando un grande attaccamento all’azienda, i fornitori e tutta la rete pre e post vendita che porta il marchio Immergas in Italia e nel mondo. Garantiamo loro il massimo impegno per rispondere alle richieste che arrivano da installatori e utenti finali».

«Il nostro impegno ora è tutto concentrato sulla riattivazione della produzione e sulla ripresa del lavoro per tutti i dipendenti. La spedizione delle caldaie e di altri prodotti che compongono la gamma Immergas è certamente un passaggio di grande importanza. Serviranno alcuni mesi per tornare alla piena normalità – conclude Alessandro Carra, Vice Presidente Immergas – ma il piano di riattivazione di tutte le funzioni procede bene, anche grazie alla scelta che Immergas ha fatto, ormai da anni, di avere al suo interno il team di ingegneri e tecnici, coordinati dall’ing. Giuseppe Miele, che progettano e realizzano le linee di produzione. Il piano che ha visto ripartire servizi essenziali come la spedizione dei ricambi, in Italia e all’estero, i servizi di consulenza tecnica e commerciali ha dato buoni frutti e anche lo stabilimento di Poprad in Slovacchia che è legato a quello di Brescello dal sistema informatico che l’alluvione aveva bloccato è pienamente operativo. I magazzini sono operativi sia per la ricezione delle materie prime e dei semilavorati che per la spedizione dei prodotti finiti. In quattro settimane dall’esondazione dell’Enza che ha invaso di fango l’unità produttiva siamo in grado di pianificare i passi successivi confermando in toto tutti gli investimenti e gli obiettivi programmati per il 2018 e tutte le azioni di sviluppo sia sui mercati esteri che sul mercato italiano».

 

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