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Dati positivi per il settore della climatizzazione

Risultati dell’indagine statistica Assoclima sul mercato dei componenti per impianti di climatizzazione: segno più per sistemi a espansione diretta e idronici. Continua l’affermazione delle pompe di calore.

Si percepisce una nota di soddisfazione nella dichiarazione di Roberto Saccone, presidente di Assoclima Costruttori Sistemi di Climatizzazione, in occasione dell’incontro dedicato alla presentazione dei risultati dell’indagine statistica 2018: “Il settore della climatizzazione ha chiuso il 2018 con molti segni positivi. Sono cresciuti soprattutto i comparti legati alle rinnovabili termiche, ai sistemi a pompa di calore, una tecnologia che ha ancora importanti prospettive di miglioramento e innovazione, soprattutto dal punto di vista dell’efficienza energetica, e che avrà un ruolo importante nel raggiungimento degli obiettivi al 2030. Le nostre aziende sono pronte ad accettare la sfida, ma c’è da lavorare sulle condizioni al contorno.”

L’indagine, alla quale hanno partecipato 46 aziende, mostra un valore del mercato Italia 2018 di poco superiore al miliardo e mezzo di euro, in crescita del 10,8% rispetto all’anno precedente soprattutto grazie a chiller condensati ad aria, climatizzatori split e multisplit, sistemi VRF e unità terminali. Segno positivo anche per la produzione nazionale (+5,4% rispetto al 2017), che risulta pari a 717.768.000 euro ed è composta per quasi il 90% da chiller prevalentemente a pompa di calore, unità di trattamento aria e ventilconvettori.

La rilevazione di Assoclima, giunta quest’anno alla 27° edizione, considera i dati di produzione, importazione, esportazione e mercato Italia di climatizzatori monoblocco, monosplit e multisplit, sistemi VRF, roof top, unità di trattamento aria, gruppi frigoriferi con condensazione ad aria e ad acqua, pompe di calore, unità terminali e aerotermi.

Fattore comune per la maggior parte delle tipologie di prodotti a espansione diretta è la crescita a due cifre rispetto al 2017: +10% a valore e +12% a quantità per i monosplit, per i quali le performance migliori si registrano nel segmento di potenze superiori a 7 kW, utilizzate prevalentemente nel settore light commerciali; +14% a valore e +13% a quantità per i multisplit. L’incremento di questi ultimi evidenzia che è sempre maggiore la quota di chi utilizza i sistemi a espansione diretta non solo per un locale ma anche per una climatizzazione semicentralizzata di più locali. Si conferma anche nel 2018 la crescita dei sistemi VRF (+17% a valore e +18% a quantità), mentre risultano in terreno negativo i condizionatori packaged e roof top, che rispetto all’anno precedente perdono l’8% a valore il 17% a quantità.

Nel 2018 ancora segno positivo per i gruppi frigoriferi condensati ad aria, che rappresentano il 55% della produzione nazionale e si confermano il prodotto con i maggiori tassi di crescita nell’ambito delle macchine idroniche (+13% a valore e +15% a quantità). Dalla rilevazione risulta, per le potenze fino a 17 kW, una notevole crescita dei modelli splittati a pompa di calore (+46% a valore), che porta l’intero comparto delle pompe di calore fino a 17 kW a +23%. Ne deriva che il mercato Italia nella fascia fino a 17 kW oggi è per quasi il 90% dominato dai sistemi a pompa di calore. La rilevazione evidenzia anche che il mercato dei piccoli apparecchi, fino a 17 kW, rappresenta circa il 40% del totale dei chiller condensati ad aria. Si tratta di una percentuale importante che risente positivamente dell’introduzione sempre maggiore del sistema in pompa di calore nel riscaldamento/climatizzazione residenziale. Anche per le macchine oltre i 50 kW si rileva una ulteriore crescita dei sistemi a pompa di calore, che rappresentano ormai circa il 50% del totale.

Segnano invece una battuta di arresto i gruppi frigoriferi con condensazione ad acqua, che registrano decrementi sia a valore (-3%) sia a quantità (-7%).

Per quanto riguarda le unità terminali, dopo i buoni risultati del 2017, anche il 2018 mostra un fatturato Italia in crescita (+7% a valore e +6% a quantità), mentre la produzione nazionale si ferma al +1%, evidenziando un incremento sempre maggiore dell’importazione. La migliore performance riguarda i ventilconvettori hi-wall (+23% a valore e +22% a quantità), ma risultano in terreno positivo anche le altre tipologie: +2% a valore e +3% a quantità per i ventilconvettori con mantello, che nel mercato Italia rappresentano ancora circa il 65% del totale; +9% per i modelli senza mantello; +9% a valore e +3% a quantità per i modelli cassette. Continua a crescere la penetrazione delle versioni con ventilatore a velocità variabile (+18% a valore e +14% a quantità).

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